Il tasso di positività

Il tasso di positivà è un indicatore della diffusione di una epidemia.
Viene definito come il rapporto tra il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Un’altra possibile definizione considera i “casi testati” al posto dei tamponi. La ragione di questa definizione alternativa è dovuta al fatto che il numero di tamponi include anche i tamponi di controllo effettuati per accertare la guarigione di un positivo. Tuttavia anche il numero di “casi testati” introduce una distorsione. Questo perché una persona che è stata testata in passato, ad esempio a ottobre, non viene conteggiata anche se il nuovo test è a tutti gli effetti un tampone diagnostico, cioè utilizzato per individuare la presenza del virus. In aggiunta, nei “casi testati”, vengono conteggiati una sola volta i tamponi periodici che vengono effettuati sul personale sanitario.

Nel sito Covidstat entrambi i modi di calcolare il tasso di positività sono mostrati:

Come si può vedere dalle figure i due andamenti temporali sono simili, anche se la diversa definizione porta a valori assoluti differenti.

In conclusione, quello che importa è l’andamento temporale di questo indicatore che può segnalare la regressione o l’ampiamento della diffusione del contagio.

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